Giù al Nord

cronache calabre in terra straniera

Cronache calabre in terra natìa: Gf city e altre storie.

Cara Calabria,

dopo un estenuante viaggio in autobus Torino autostazione- Lamezia, sono giunta in terra natìa, dove mi trovo già da un paio di settimane. La vita, qui, è proprio come me la ricordavo: niente a che vedere con l’Altitalia, dove, per forza di cose, vivo ormai da un anno.

Se dovessi fare un bilancio, ti direi che questa doppia vita che mi sono costruita mi va bene e che non stride. Giù al Nord sono indipendente, è vero, e se voglio bere un Mojito in più (salvo pattuglie ritira-patenti), lo faccio senza pensieri. Posso vivere la mia vita sentimentale senza patemi. Viaggio. Frequento gente nuova.

Qui a casa è tutto diverso, e in qualche modo questo aiuta: non sono donna da paragoni. Gli amici sono sempre gli stessi da una quindicina d’anni ormai, e quando ti ritrovi nel gruppo coniugi e genitori capisci di essere davvero, davvero vecchia. Di stare camminando sul viale del tramonto, insomma. E cominciano i bilanci, che io, cara Calabria, trasformo sempre in drammoni da commedia romantica, ma solo perché ho visto troppi film.

In ogni caso, se dovessi scegliere un ricordo trash tra tutti quelli che appartengono alla mia vita giù al Nord, non posso che tirar fuori quello del Gf City.

Questa è una confessione, ed è passato abbastanza tempo da potermi permettere un vero reportage dalla mia prima, e spero unica, esperienza nel mondo dello spettacolo.

Per lavoro, vado a ‘sto benedetto capannone impiantato nel bel mezzo del parco della Pellerina a Torino. Ci dovrebbe essere tanta di quella gente a fare i provini da non riuscire ad entrare. Non c’è nessuno. Nessuno è dire poco, a dire il vero. Gli scenari da balle di fieno tipici dei film sul Far West in realtà a confronto rappresentano la movida di Ibiza.

Attendo il PR mio accompagnatore, che si rivelerà essere il trentacinquenne più piacione e fastidioso mai conosciuto. Nelle successive due ore si sarebbe dichiarato amorevole amico di una quantità spropositata di vips, senza che questi, peraltro, sapessero della sua esistenza. La sua prima frase, la ricordo bene, è: “Ieri sono stata al telefono due ore con Barbara *** (sciacquetta dello spettacolo. n.d.r.), non me la da, è proprio una stronza!“. Un tipino a modo.

Mi tocca intervistare il vincitore del Grande Fratello 2009, che, dall’alto della sua vippità, declina quasi subito l’intervista, per poi dirmi solo che tra poco uscirà un suo libro, custode delle sue memorie. Consapevole che colui che mi sta davanti non può aver sfornato il nuovo Siddarta, gli chiedo se per caso non sia la sua biografia da profugo/naufrago. Stizzito, il vincitore del Gf9 mi fa: “Biografia?? No, no, assolutamente, ma che, scherzi??” e poi aggiunge “In questo libro parlerò della mia vita, delle mie esperienza, come vedi, niente che c’entri con una biografia“.

Assolutamente, vincitore del GF9.

C’è anche una tettona spropositata striminzita in un corpetto che io userei come asciugamano da bidet. Vive in posa, le affibbiano in braccio, manco fosse la nuova madre Teresa di Calcutta, figlioletti increduli di tanto ben di Dio.

Dopo un paio di domande (sono in seria difficoltà, meglio chiderle che marca di mascara usa o cominciare a sangue freddo con qualcosa che nessuno le ha mai chiesto, tipo le tette rifatte?), mi chiede se quella sia già l’intervista. Nella mia mente, cara Calabria, si susseguono domande senza sosta: forse che non riesco più a intonare ciò che dico in modo da rendere un benedetto punto interrogativo che lascia presumere un quesito?

Basita, me ne vado.

Tra inutilità varie, scoop che pare girino da una vita nel mondo dello spettacolo (Eros Ramazzotti bisex, ad esempio), dimotrazioni di idiozia inaudita e altre amenità, torno a casa con un registratore vuoto e una pagina fitta di puntini sopsensivi, frutto delle mie chiacchiere con certa gentaglia.

Cara Calabria,

qui da te non è così. Non fanno Gf city sul tuo suolo e il sesso non è la misura di tutte le cose. Solo Riccardo Scamarcio si è avventurato fin da te, e, caduto in bassa fortuna, si è ridotto a fare una serata in una nota discoteca della zona. In tanti sono accorsi a vederlo e tutti sono rimasti delusi, baffetto a parte: pare non abbia detto una parole e d’altronde, Dio ce ne scampi e liberi.

Tra poco torno giù al Nord, cara Calabria e allora il tran tran che ormai mi è solito ricomincerà, in attesa di nuove vacanza, di nuovi stimoli e di altre amenità.

agosto 8, 2009 Posted by | cronache calabre, tv e dintorni | , | Lascia un commento